E’ un’anomalia di una membrana che riveste internamente l’asta del pene (tunica albuginea), caratterizzata da formazione di placche, che può accompagnarsi o no a dolore, deformità-deviazioni del pene e disfunzione erettile, anche con importante impatto psico-sociale.
L’età media di comparsa è 55-60 anni. Il numero di pazienti affetti è probabilmente sottostimato per l’imbarazzo a parlarne e la scarsa conoscenza di possibili rimedi. La causa di tale patologia è ancora poco nota.
Fattori di rischio per la patologia sono considerati i ripetuti micro-traumi dell’asta del pene, il diabete, l’ipertensione arteriosa, le malattie cardio-vascolari, il fumo di sigaretta e l’abuso di alcool.

Una corretta diagnosi della curvatura peniena è fondamentale per programmare il tipo di trattamento più adeguato. La storia naturale dell’IPP si divide in una fase acuta e una cronica. La prima fase può durare dai 6 ai 18 mesi ed è caratterizzata dalla comparsa delle placche fibrose, della loro evoluzione con deformazione e curvatura del pene e solitamente dolore. Segue la fase cronica, con la stabilizzazione delle placche e delle deformità peniene e con la scomparsa della sintomatologia dolorosa.

Il trattamento dell’IPP è sia medico che chirurgico. Nel caso di assenza di disfunzione erettile e in presenza di curvature minime del pene, che non impediscono l’attività sessuale, è sufficiente l’osservazione clinica. Nella fase acuta della malattia è indicata esclusivamente la terapia medica.

Si opta per la terapia chirurgica in presenza di placche molto estese e stabili. Importante è sapere che la chirurgia non ha come obiettivo riportare l’aspetto del pene a prima della comparsa dell’IPP, ma di ripristinare la possibilità di avere rapporti sessuali.

Le tecniche proposte possono essere:

    • chirurgia di accorciamento penieno (raddrizzamento del pene operando sul lato opposto alla placca)
    • chirurgia di allungamento/allargamento (incisione/rimodellamento della placca con innesto di materiali come “graft” o “patch”)
    • chirurgia protesica (impianto all’interno dei corpi cavernosi di tutori).

Come tutti gli interventi chirurgici, anche quelli per IPP possono essere gravati da alcune complicanze post-chirurgiche, come una residua deformazione peniena, l’accorciamento del pene, una ridotta sensibilità, la comparsa di disfunzione erettile ed ematomi.
Nonostante ciò, la chirurgia risulta al momento attuale il trattamento di scelta delle forme severe di induratio penis plastica.

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